Stagione troppo lunga ? Come fare ?
09:14 in Amici dell'Atletica da admin
Fase di stanca a livello agonistico quella del periodo autunnale, non essendoci ovviamente più alcuna competizione; finalmente peraltro, visto il dilungarsi della stagione dai primi di maggio agli ultimi impegni societari di metà ottobre. Praticamente oltre 5 mesi.
La riflessione viene spontanea; come può un atleta di medio/alto livello, presentarsi nella giusta tempistica ed efficacia di preparazione per un così lungo periodo ? Quali fasi delle preparazione deve considerare per mantenere il giusto grado di forma ?
I campionati individuali nella prima parte della stagione, con l’esigenza di conseguire i tempi/misure minime per accedere alle competizioni nazionale ed in qualche caso europee/mondiali, i campionati di società (molto importanti per le singole società di appartenenza) posti a fine stagione ed in mezzo gli appuntamenti più rilevanti spesso vestendo la maglia azzurra.
Oltre alla tempistica della preparazione, i tecnici come riescono a motivare e ad aiutare gli atleti nel mantenere la giusta concentrazione psicologica ?
Certamente l’argomento è già stato più volte dibattuto in varie sedi, ovviamente ben più competenti della nostra, ed in tal senso non abbiamo alcuna intenzione o presunzione d’insegnare niente a nessuno, ma riteniamo d’invitare ad una risposta, gli amici tecnici, dietologi, atleti e dirigenti societari iscritti al sito. In attività o meno che siano, ognuno per le proprie esperienze.
Grazie a tutti.
L’argomento ci sta molto a cuore anche perchè non va trascurata l’incidenza dell’attività indoor (sia per la fase di preparazione, sia per la fase di scarico) che per molti atleti non può essere considerato un passatempo per trascorrere in maniera poco monotona l’inverno.
La qualità dei risultati della finale dei cds assoluti (terzo w.e. di settembre) e dei cds under 23 (secondo w.e. di ottobre) mi appare sostanzialmente bassa, soprattutto se togliamo le decine di stranieri/e che affolano le finali assoluti.
Va anche tenuto conto, come ben ci ricorda il nostro regista Natalino, che l’estate di mezzo aiuta poco i più giovani nel mantenere un regime di allenamento adeguato a grandi obiettivi di fine stagione.
A Modena in occasione della finale cds under 23 c’è stato un vertice federale sui cambi di regolamenti per la prossima stagione. L’impressione che ho tratto è che si ragioni troppo a tavolino – con poca visione a lungo termine – e poco confrontandosi con le società che in prima persona patiscono questa articolazione.
Christian Zovico
Ciao a tutti
Giusto un anno fa avevo mandato una mail a Laura con in allegato i minimi appena usciti, per accedere ai campionati europei U23. Il corpo del messaggio era :” LAVORIAMO?”
La sua risposta era stata semplicemente: OK !!!
E’ una bella riflessione la vostra, la motivazione è una parte fondamentale nell’allenamento dell’atleta. Io posso stimolare in maniera ottimale tutte le capacità dei soggetti, ma se questi non sono motivati e non si pongono alcuni obiettivi, la mia stimolazione servirà a poco. La questione non è solo fisica, ma fisico-motivazionale. Con Laura, nei primi anni abbiamo sempre preparato 2 obiettivi annuali: Camp. Italiani Indoor e Outdoor. Quindi doppia periodizzazione e grandi motivazioni.
Lo scorso anno, uno su tutti: i campionati Europei, quindi programmazione annuale. Personalmente faccio molta fatica a far ottenere agli atleti più di 2 picchi di forma annuali. Ad inizio dell’inverno si scelgono e poi si cerca di programmare e lavorare in quella direzione.
Daniele
La mia esperienza non mi lascia molti dubbi: recupero!
Il nostro organismo è una macchina complessa e va rispettata. Quasi tutto è permesso, ma il corpo ci chiede tempi e modi il più possibile naturali. Personalmente concedo ai miei atleti un periodo leggero, di riposo, recupero, attività alternative (non necessariamente sportive): incontri, brevi gite, ritrovi conviviali, anche cene a briglie più sciolte (l’aspetto psicologico e sociale del sedersi a tavola, porta in certi casi maggiori vantaggi rispetto ad alcuni aspetti negativi di certe pietanze “fuori regola”). Quasi sempre è un periodo ludico che porta nuova energia vitale (e anche a più di 40 anni si deve saper/poter giocare!). In tutto ciò certamente capitano a fagiolo le numerose feste di fine stagione che, non a caso, si svolgono in questo periodo.
Ecco, in qualche caso, si deve stare attenti comunque al calendario gare (cross e indoor innanzitutto), pensato e ragionato con criteri certamente meno vicini alle esigenze dell’atleta. E quindi ci si deve regolare di conseguenza riprendendo per tempo la preparazione, con quella gradualità però necessaria al nostro organismo.
Certo, si può anche sempre “tirare”, ma in molti sappiamo bene che dura fin che dura e gli aspetti negativi possono essere pesanti e farsi sentire più avanti.
Per tutti gli atleti, la stagione lunga deve rappresentare il mantenimento di una forma media accettabile, dove all’interno della stessa trovare i picchi relativi alle occasioni più importanti, vorrei prendere in considerazione Tumi, ha iniziato la stagione con 10 36 e a settembre ancora correva in 10 35, ci son stati tantissimi alti ma anche qualche basso, la difficoltà è dell’allenatore nel trovare motivazioni e metodologie adatte ad ogni momento… Poi a livello generale la stagione lunga porta ad impegnarsi per più tempo in competizioni, che sono il succo della nostra attività, altrimenti passati i primi tre mesi Maggio Giugno Luglio, si và in ferie e la stagione è finita, per lo meno fino alle prossime gare indoor o campestri.
la mia opinione so gia’ che oltre ad essere molto attesa sara’ decisamente “Tranchant”….
Prima di parlare di stagione lunga o corta mi soffermerei sulla grandezza degli obbiettivi individuali degli atleti e dalla loro condivisione con i propri allenatori.
Io chiamo questa fase, individuazione del Sogno: per sogno intendo quell’obbiettivo che faccia tremare i polsi…..
Se l’atleta maturo ha un grosso obbiettivo individuale a fine stagione penso si possa predisporre un piano di allenamenti a 2 macro cicli o più con le indoor alla fine del primo….. come esempio… e’ ovvio che se l’atleta e’ molto motivato fara’ tutta l’estate sul “pezzo” …..
Quindi il problema diventa per me come riesco a motivare gli atleti in relazione degli obbiettivi che potrebbero essere a loro portata ma non ancora percepibili…….
In effetti la questione non è così semplice. Le Stagioni agonistiche sembrano allungarsi anno per anno, e se una volta si parlava al massimo di doppia periodizzazione ora probabilmente non è più così. Indoor a Gennaio/Febbraio, CDS e gare importanti a vario livello a Maggio/Giugno, ……….. a Luglio, ancora CDS e Italiani Individuali a Settembre/Ottobre. Come fare? Credo che con un pò di buon senso e le giuste alternanze tra i periodi di carico, scarico, speciale e agonistico…… e perchè no anche una piccola dose di fortuna si possa arrivare al top nei momenti cruciali. Prendo l’esempio di Ottavia che a Gennaio/Febbraio ha vinto i vari titoli indoor con 2 record italiani di categoria, a Luglio è giunta 7^ ai Mondiali di lungo (cambiando piede di stacco) e 4^ ai Giochi Olimpici Europei e ancora ad Ottobre 2^ agli Italiani di triplo con il personale di 12,96 (3^ prestazione italiana di sempre) in quella gara memorabile vinta da una splendida Francesca Lanciano. Oltre, sempre nella stessa data, al titolo italiano della 4×400.