Doveva essere la grandissima festa di inizio novembre 2010, grande festa per i primi 20 anni della “Vicenza che corre” alla presenza del presidente del CONI Petrucci ed altri eventi collaterali per celebrare degnamente un evento che non ha eguali nel nostro paese, neppure nelle grandi metropoli. Invece il dramma dell’alluvione su Vicenza e Caldogno ha obbligato gli organizzatori a dare priorità all’emergenza con gli atleti e studenti in veste di volontari per riportare la normalità soprattutto a Vicenza e Caldogno, le più colpite. Proprio di Caldogno nelle medie inferiori e Vicenza nelle superiori sono stati gli istituti che maggiormente hanno lasciato il segno nell’edizione numero 20 della maxi kermesse scolastica con ben 6000 studenti al via dai Giardini Salvi.
Tentativi di scopiazzamento tanti ma nessuno sinora tale da oscurare l’originale, la “Vicenza che corre” che in una radiosa, splendida, straordinaria prima giornata di primavera ha salutato i 6.000 ragazzi delle medie inferiori e superiori di tutta la provincia. Alle spalle l’alluvione che ha messo in secondo piano e fatto cancellare la gara ed alle spalle i problemi organizzativi di inizio novembre, tra il parco dei Giardini Salvi, il centro storico e campo Marzo, l’edizione numero 20 della “Vicenza che corre” ha lasciato un segno indelebile nei ragazzi e negli organizzatori. Sì, il segreto della inimitabilità della gara scolastica vicentina sta proprio nel fatto che i volontari tra i docenti Isef (molti già in pensione) in veste di cronometrici, volontari delle scuole lungo il percorso (ben 120 dell’Ist. Montagna ma anche del Lampertico e Baronio), Alpini, Croce Verde, Protezione Civile, allo schiocco delle dita sono subito pronti sull’attenti nella gestione impeccabile di una manifestazione della quale hanno ormai la piena paternità.
La formula inalterata, quella geniale inventata nel 1990 dal prof. Sergio Ceroni e dal campione olimpico di maratona Gelindo Bordin, per la gara di corsa che da individuale viene trasformata in una gara a squadre. Una rivoluzione copernicana nella corsa perché il vincitore diventa il 20^ studente della pattuglia scolastica a tagliare il traguardo. Il tempo cronometrico non viene preso al 1^ rappresentante di ciascuna squadra che potrebbe chiudere la gara anche molto prima dei compagni ma sul suo 20^ compagno di squadra per cui ogni gruppo deve mantenersi unito, con i più dotati che si fanno gregari per aiutare i propri compagni. Questo il segreto per vincere e l’astuto sistema adottato dagli organizzatori per esaltare l’assieme e frenare gli individualismi. In questa edizione le pattuglie dei ragazzi e delle ragazze sono stati fatti partire assieme dai giardini Salvi poi le ragazze avevano un percorso più breve per via Gorizia mentre i ragazzi entravano in viale Dalmazia da contrà Mure Pallamaio. Un escamotage voluto dagli organizzatori per affrettare i tempi ed infatti a mezzogiorno già era tutto finito.
Per prime hanno gareggiato le superiori che al femminile hanno avuto un bel momento di fair-play. Le ragazze della formazione B del liceo Pigafetta hanno infatti fatto presente che il loro primo posto era frutto di un’errata interpretazione del cronometrista che aveva loro abbonato un minuto esatto: Sono così scivolate in 8^ posizione.
Poco male perché il titolo 2011 della “Vicenza che corre” è stato conquistato dalla formazione A sempre del Pigafetta.
Le atlete del liceo Lioy si sono presentate nel numero risicato di 20. Nel rettifilo finale in viale Dalmazia un’atleta ha avuto un problema ed è stata portata di peso al traguardo dalle compagne che sono riuscite comunque a cogliere il quarto posto. Prosegue nelle superiori al maschile il dominio del liceo Tron di Schio che ha inanellato il sesto successo consecutivo nella “Vicenza che corre”. Non è ancora il record assoluto della corsa detenuto dall’ITIS Rossi di Vicenza che ha vinto 8 edizioni ma il Tron è sulla buona strada. Trascinatore del gruppo del Tron il formidabile campione Michele Scolaro.
Nelle medie inferiori il comune alluvionato di Caldogno ha sfiorato l’en-plein. Hanno vinto le ragazze della media Alighieri di Caldogno con un margine di 4” sulla media di Romano d’Ezzelino e 7” su Vicenza 11. Poi gli scatenati allievi seguiti dalla prof. Sira Miola hanno dovuto alzare bandiera bianca di fronte ai ragazzi della media Roncalli di Rosà per soli 3,5”. Bella storia quella della media Roncalli che il giorno precedente, quasi in casa, nel tracciato di Nove hanno colto il 5^ posto nella finale tricolore di cross studentesco. Il trascinatore della squadra, il “capitano” Giovanni Zanotto è incappato in una giornata no ed ho chiuso soltanto in 49^ posizione mentre se si fosse espresso sui propri standard il tricolore studentesco sarebbe approdato a Rosà. Nella “Vicenza che corre” Zanotto, perfettamente recuperato ha trascinato al successo i propri compagni si scuola.
Tanto di cappello alla task force organizzativa guidata dall’Ufficio Educazione Fisica dell’UST 13 di Vicenza con il CONI di Vicenza e in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Vicenza ed il grazie d’obbligo va anche alla Banca di Credito Cooperativo BCC, Centrale del Latte di Vicenza e Amministrazione Comunale.
La “Vicenza che corre” quest’anno non si ferma all’edizione dell’equinozio di primavera in quanto si tratta del recupero della gara dell’8 novembre 2010 rinviata a causa dell’alluvione. Ad inizio novembre infatti si correrà la 21^ edizione, quella del 2011.
Vicenza Media Service – Gec Marchetto