racconto dedicato al più simpatico velocista “classe 1968″
eravamo nella seconda metà degli anni 80… autunno.. ripresa dei lavori.. il mio compagno di allenamenti aveva fermato il cronometro in quegli anni, sui 10″5 nei 100 metri..
ci siamo trovati una sera al ristorante a Castelgomberto “il leon d’oro” specialità primi: spaghetti con ogni tipo di salsa…
eravamo forse 5 o 6 e la competitività generalizzata ci ha consentito di superare tra l’ilarità del cameriere le 10 portate, ricordo l’ultima al pesto genovese… una montagna di pasta, un record del mondo che ci ha gonfiato le panze come se scoppiassimo..
qualcuno beveva acqua gasata e qualcun’altro coca cola…
sembrava di vivere un’avventura da guinness dei primati.
accompagnando a casa il mio compagno di allenamenti salutandolo alle 2 di notte circa gli ricordavo di avere nel bagagliaio della fiat uno diesel grigia una cassa gigante di frutta che un cliente mi aveva donato nel pomeriggio….
erano circa 30 meravigliosi cachi di qualità “ragno”, grandi, grossi arancioni e assolutamente senza semi, da mangiare tutti e lasciare solo il manico dopo averlo tenuto con 2 dita succhiando tutto il frutto.
La madre del virgulto alla mattina al risveglio trova i 30 ricordini davanti al cancello e svegliandolo gli chiede: Angelo ma non mi avevi detto che andavate tutti al ristorante?

il mal di testa lo avevo dalle chiacchiere, oh non mi mollava, avevo la pancia piena, stanco da allenamenti e serata, bevuto naturalmente non poco e lui non smetteva di parlare. Poi quando finalmente sono riuscito ad scendere dalla macchina, credo fossero ben oltre le due di notte, vedo che scende anche lui… Oh no, ho detto… ed invece ecco che mi apre il bagagliaio con una sorpresa alla quale non si poteva rinunciare… fatti fuori tutti, che buoni…
grazie per la classe ’68, in realtà è ’67…